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Primo maggio ai tempi della rivoluzione industriale

Immagine del redattore: gil borzgil borz

Un po' ovunque nel mondo che onora la ricorrenza le piazze si sono riempite di cartelli che domandano la stessa cosa: sicurezza e dignità.

Sicurezza occupazionale, là dove il lavoro operaio è minacciato dalla robotica e quello impiegatizio dall'Intelligenza Artificiale; Dignità retributiva, là dove il costo del lavoro è inteso come fastidiosa spesa che riduce la competitività.

La seconda rivoluzione industriale in cui siamo immersi definisce il passaggio dall'energia fossile a quella rinnovabile, così come la prima rivoluzione aveva sostituito l'energia animale con quella derivata dal carbone.

E allo stesso modo in cui Napoleone, agli esordi della rivoluzione industriale, conquistava l'Europa per assicurare alla Francia il carbone necessario allo sviluppo dell'industria francese, oggi le Potenze si sfidano per l'accesso alle materie prime e all'energia.

La prima rivoluzione svuotò i campi e riempì le città di nuovo proletariato, mentre la seconda minaccia effetti ancora più deleteri, creando una immensa massa di inoccupati, sottoccupati e precari che potrebbero non avere più un luogo in cui stare.



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