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Per un'etica del Turismo, Per un Turismo etico

Immagine del redattore: gil borzgil borz

Da molti anni opero in questo settore che non sembra essere particolarmente sensibile alle tematiche ambientali, e più in generale ai temi rappresentati dal vasto mondo della cosiddetta Sostenibilità.

Si viaggia inquinando: non solo gli aerei, ma le navi da crociera sono delle vere bombe di insostenibilità ambientale; si visitano luoghi lontani senza (spesso) disporre di un'adeguata conoscenza delle culture locali e senza un adeguato rispetto per quelle culture; si consumano immense quantità di energia e di altri beni preziosi, a partire dall'acqua (basti pensare che ogni turista consuma, mediamente in ho hotel o in un villaggio turistico, 150 litri d'acqua al giorno; raramente si prendono in considerazione i prodotti locali, anzi nei villaggi all'estero si importano i prodotti italiani; si continuano a stampare migliaia di cataloghi cartacei, con carta patinata e plastificata, quasi impossibile da riciclare.

Insomma: manca, palesemente, una consapevolezza ambientale.

Manca, e se c'è è ben nascosta, un'Etica del Turismo che oggi va assolutamente affermata, diffusa e condivisa.

Si fa tanto parlare di turismo sostenibile, responsabile e consapevole: noi parliamo di Turismo Etico, utilizzando una categoria filosofica che definisce il rapporto responsabile e solidale tra individuo e collettività.

I Manuali che promuoviamo definiscono oltre ai criteri normativi anche quegli elementi Etici in grado di affermare un modello turistico non predatorio, non invasivo, rispettoso e consapevole delle conseguenze delle azioni poste in essere.

Questo perché oltre a scrivere Manuali pubblichiamo anche titoli di filosofia e di etica della Sobrietà, e riteniamo che il mondo, grazie all'Etica in ogni sua declinazione, possa divenire un luogo migliore.



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