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CALENDARI E CONSUETUDINI

Immagine del redattore: gil borzgil borz

Tra gli elementi spesso trascurati dai ricettivisti italiani lo Studio del Calendario è probabilmente quello più comune. L'abitudine tutta italica di considerare le stagionalità turistiche in funzione della struttura lavorativa nazionale, con la chiusura agostana degli impianti e la conseguente altissima stagione, è talmente radicata da influenzare, negativamente, la remuneratività d'impresa: il mese di Agosto, infatti, non rappresenta l'altissima stagione in più di metà Europa, dove al contrario l'alta stagione coincide con il periodi di Pentecoste.

In pratica per chi si occupa di incoming contano i calendari degli altri, le abitudini definite dalle modalità di gestione del tempo libero, e delle vacanze, negli altri Paesi, europei e non, in cui si promuove la propria offerta, e se questo elemento è valido in termini assoluti, allo stesso modo vanno definiti immediati adeguamenti al cambiamento di struttura del Modello Lavorativo, inesorabilmente avviato anche in Italia: come cambierà la gestione del tempo-vacanza con la settimana lavorativa di 4 giorni?

Come cambia la gestione del tempo libero con lo sviluppo del lavoro a distanza?

Come va rimodulata, di conseguenza, l'offerta a favore del mercato, o meglio dei mercati?

Ha ancora senso l'offerta di soggiorno settimanale, o vanno studiati e resi disponibili moduli elastici, formulati in proposte da 3, 4 e 7 notti?

E come compensare l'inevitabile aumento dei costi che una riorganizzazione del genere comporta?

Lo studio del Calendario, e delle caratteristiche del mondo produttivo, è la prima funzione dell'agente di viaggio che si occupa di incoming, funzione ampiamente trascurata essendo gli agenti, tradizionalmente, molto occupati e preoccupati della cura della propria offerta e altrettanto poco attenti alla struttura della domanda, potenziale e attiva.




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