L'accelerazione Energetica Ambientalista voluta dall'UE impone la necessità di una ricapitalizzazione del sistema turistico ricettivo o, in alternativa, la disponibilità di consistenti contributi agevolati.
Pochissime, ad oggi, le strutture ricettive italiane che dispongono di coibentazioni adeguate, di risorse energetiche autonome e rinnovabili, e comunque non fossili. Pochissime non tanto per "volontà" degli albergatori o degli imprenditori , ma perché i costi di adeguamento strutturale sono per molti di loro semplicemente insostenibili, e, oltre a tutto, i tempi della burocrazia non favoriscono il cambiamento.
L'Impronta Green che il vertice dell'UE persegue con tenacia, malgrado le evidenze che il modello proposto rischi di rilevarsi un boomerang per tutte le economie dell'Unione, non lascia adito a dubbi e punta a coinvolgere gli interi sistemi della produzione, non solo quelle strutture ricettive a cui qui accenno.
Ora, siccome a pensare male si fa peccato ma quasi sempre ci si azzecca, il dubbio che alcuni potentati (leggi Lobbies) favoriscano l'orientamento Green dell'UE, così come altri hanno favorito Big Pharma e altri ancora la prospettiva della fine delle auto a combustibili fossili, non è un dubbio irrilevante, ma non sta a noi, bensì all'efficiente magistratura belga, valutare le cose.
In assenza di cambiamenti l'intero modello produttivo ed economico, e per conseguenza sociale, assume da oggi un orientamento di mutamento strutturale, una rivoluzione del paradigma: una rivoluzione che ha bisogno di miliardi e miliardi di Euro per affermarsi operativamente e che, in base alle modalità della concessione di Credito, lascerà sul proprio percorso migliaia di vittime aziendali.

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