WEB3 & DMO
- gilberto borzini
- 5 giorni fa
- Tempo di lettura: 3 min
TE LO DO IO IL DESTINATION MANAGEMENT
Con l'arrivo del Web3 cambiano le regole e le opportunità
A commento di un mio precedente articolo (Turismo e Web, se il Marketing si fa dal basso) ricevo un lungo messaggio da parte di Michele Zavoli, esperto di tecnologia e relativo marketing che così mi scrive.
“il prossimo grande passo sarà il Web3. Questa evoluzione va ben oltre il semplice approccio bottom-up delle recensioni tra clienti e provider. Il Web3 introduce una decentralizzazione radicale delle piattaforme, permettendo agli utenti di diventare veri proprietari dei propri dati e contenuti, e persino co-proprietari delle stesse piattaforme di prenotazione e recensione. Questo significa che recensioni e reputazione non saranno più controllate da un singolo intermediario, ma resteranno associate direttamente all’account dell’utente. L’adozione di sistemi di identità digitale sicura e verificata porterà a una drastica riduzione di account e recensioni false.Nel Web3 ogni utente potrà gestire e possedere il proprio account tramite wallet digitali, senza più dipendere da piattaforme centralizzate che oggi possono chiudere o limitare gli account in modo unilaterale. Recensioni, prenotazioni e tutti i dati generati resteranno sempre disponibili e trasferibili, rafforzando trasparenza e fiducia tra utenti e operatori. Anche il modello di business cambierà radicalmente: non più marketing basato su pubblicità e ranking a pagamento, ma un matching autentico tra persone, luoghi, attività e comunità, facilitato da dati e contenuti certificati e profilati in base a bisogni e interessi reali. L’obiettivo non deve essere vendere il più possibile a chiunque, ma trovare le persone giuste per ogni territorio, con il vantaggio che chi arriva sarà più attento, curioso e rispettoso dei luoghi e delle comunità locali, ed è disposto a riconoscere il giusto valore in termini di sostenibilità. In questo contesto, l’intelligenza artificiale potrà favorire e semplificare il matching, mentre, se usata solo per marketing e promozione tradizionale, rischia di generare una sovrapproduzione automatizzata e standardizzata di contenuti “usa e getta”, privi di reale valore. Diventa quindi fondamentale pensare a un modello di auto-moderazione e selezione, per evitare che la qualità venga soffocata dalla massa di mediocrità. Il vero problema oggi sono proprio le pubblicità a pagamento, che impongono la visibilità di contenuti mediocri oscurando quelli di qualità. Gli utenti, e non solo un algoritmo centralizzato, devono diventare parte attiva della moderazione e dell’evoluzione delle piattaforme, partecipando alle decisioni e contribuendo alla crescita dell’ecosistema digitale. La tecnologia necessaria per questa trasformazione esiste già, sta maturando e si sta diffondendo: il Web3 promette un turismo (e più in generale un internet) più democratico, trasparente e partecipativo, dove reputazione, contenuti e dati tornano davvero nelle mani di chi li costruisce, li crea e li condivide.”
QUINDI IL DESTINATION MANAGEMENT ?
Dalle parole usate dall'amico Michele si capisce che l'orientamento (la tendenza o l'auspicio, scegliete voi) implicita nella nascita di Communities web che si interfacciano a Comunità locali ridisegna l'azione possibile del DMO fino al punto di renderlo una sorta di interprete delle aspettative e delle osservazioni definite dalle Communities riversando attraverso la Comunità locale le modifiche e le migliorie attese dai mercati potenziali.
Si passa così da un modello verticistico e concentrato sulle dinamiche politiche della Pubblica Amministrazione territoriale ad un modello democratico e spalmato su una platea vasta composta tanto dalla Comunità locale, e nelle specifiche micro comunità di servizio territoriale, che dalle Communities di potenziali o effettivi fruitori dell'offerta turistica locale.
Il cambiamento, per chi vuole leggere con attenzione queste righe, è radicale ed è facile immaginare che l'orientamento del pubblico emergente sarà sempre più favorevole ad apprezzare e fidelizzarsi all'approccio democratico del Web3 piuttosto che attribuire credibilità a funzioni promopubblicitarie che per la loro stessa natura risulteranno poco credibili e scarsamente affidabili.

Comments