Il collegamento, oserei dire la dipendenza, il cordone ombelicale che lega gli Alberghi ai rispettivi territori non vede in campo solamente le attività che fanno capo e riferimento alle Pubbliche Amministrazioni, come in precedenza illustrato, ma hanno molto a che fare con le mentalità dei territori stessi, mentalità che a loro volta esprimono gli attori della Pubblica Amministrazione e della politica territoriale.
Il caso più evidente di differenza di mentalità e di risultati è dato da Torino e Milano: da un lato Torino che non ha saputo sfruttare il trampolino di lancio offerto dalle Olimpiadi Invernali del 2006 e dall'altra Milano che ha, al contrario, pienamente beneficiato di Expo 2015.
Divise da 120 chilometri di pianura le due città hanno culture profondamente diverse.
Torino è città monarchica, dove hanno regnato prima i Savoia e e poi gli Agnelli, con le stesse caratteristiche: un gruppo al vertice e dietro a loro tutti gli altri obbedienti e omologati. Piccoli salotti chiusi, famiglie che contano e i loro delfini che vengono messi nelle posizioni che contano. Risultato: un tracollo.
Non c'è stata iniziativa, azienda o personaggio nato a Torino che per affermarsi non abbia dovuto collocarsi altrove perché la mentalità è quella dell'Ancient Regime, dove le novità sono considerate estremamente pericolose.
In termini turistici il risultato è ancor più desolante, al punto che oggi si propone l'ingresso gratuito al Museo Egizio, vanto cittadino, per chi soggiorna in un albergo, segno inequivocabile della scarsa attrattività sia del Museo sia degli alberghi, alberghi che iniziarono ad applicare la variabilità tariffaria (Revenue Management) con circa trent'anni di ritardo rispetto al resto del mondo, dato che il metodo nacque e s consolidò negli USA attorno agli anni 80 del secolo scorso.
Insomma: a Torino non è ancora giunto l'Illuminismo, che, al contrario, è la forma mentale strutturale di Milano, città borghese per eccellenza, città che ama la novità, che premia il merito e non la dinastia.
Qui il turismo è in costante crescita e sviluppo, trainato da eventi, fiere, fashion, shopping, cultura, finanza e glamour: uno stile di vita, quello urbano espresso da Milano, che non ha nulla da invidiare alle altre capitali europee, da Parigi a Londra, da Berlino a Madrid e richiama un numero crescente di visitatori nel suo melting-pot culturale e nella varietà di possibili turismi che si possono esercitare.
Un dinamismo mentale che ha saputo scrollarsi di dosso l'abito dell'uggiosa metropoli industriale e commerciale, trasformando la stessa competenza del fare, ad esempio nella Moda di Alta Gamma, in promozione turistica.
Ovviamente in un clima come quello descritto gli Alberghi viaggiano con tassi di occupazione di tutto rispetto e a nessuno passa per la testa di proporre sconti o biglietti omaggio per un museo, visto che la domanda non sembra interessata a rallentare e i prezzi delle camere sono offensivi per uno stipendio medio.
Quindi, cosa ci spiega questo breve confronto?
Qual è la morale che dobbiamo trarre da due elementi che sono agli occhi di tutti?

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