Il passaggio generazionale sembra essere entrato in una modalità fortemente critica in una vasta quota di PMI italiane a struttura famigliare. Il Family Business italiano è al tramonto?
A lanciare un segnale di allarme nel segmento dell'hotellerie nazionale è stato l'ottimo Roberto Necci dalle colonne del suo blog: moltissime strutture alberghiere a conduzione famigliare cessano l'attività quando giunge il tempo del passaggio generazionale.
Lo schema, però, sembra ripetersi in una vasta quota di piccole e medie imprese famigliari, quasi che il modello del Family Business, fondamentale nella nostra economia nazionale, sia giunto inevitabilmente al tramonto.
Nello scenario competitivo di qualsiasi categoria economica servono oggi competenze che erano sconosciute alla maggioranza dei “padri fondatori”: competenze economiche, di marketing e tecnologiche necessarie ad affrontare una concorrenza che si esprime a tutti i livelli e a tutte le latitudini sia che ci si occupi di accoglienza e ospitalità piuttosto che di siderurgia o di tessile.
La dimensione famigliare permane in attività artigianali, territorialmente collocate e definite (penso alla ristorazione piuttosto che alla pasticceria) mentre a soffrire è l'intero comparto della media impresa, spesso compressa nelle sue potenzialità dalla stretta creditizia e dalla conseguente impossibilità di modernizzazione tecnologica che necessita di importanti investimenti.
Non entro nei dettagli di Case Histories alle quali ho preso parte in funzione consulenziale, ma il repertorio è identico indipendentemente dalla categoria merceologica di appartenenza.
Non si tratta, a mio avviso, di una scarsa volontà da parte dei nuovi entranti, delle nuove generazioni chiamate a governare l'impresa, ma di dinamiche negative avviate dai fondatori che, non raramente, hanno avuto difficoltà ad individuare i segnali del cambiamento in arrivo affidandosi alla prevalenza del loro intuito e al catastrofico, dal punto di vista gestionale d'impresa, “ho sempre fatto così”.
Il problema è soprattutto economico e finanziario, e alle nuove generazioni non resta che guardare i bilanci, valutare i preventivi relativi ad un'ipotesi di rilancio e optare per una cessione in luogo di una riqualificazione, puntando sui ricavi ottenibili dal contesto immobiliare più che dal criterio dell'attività operativa.
Chissà che non vi siano in giro organizzazioni del Credito disposte a sostenere le nuove generazioni chiamate a guidare le Family Business? Ne dubito, ma domandare è lecito.

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