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NEANDERTHALIANI DEL TURISMO

Immagine del redattore: gil borzgil borz

La Generazione Z consegnerà il Mercato del Turismo all'Intelligenza Artificiale?


Mi corre l'obbligo di ringraziare l'amico Gentile che ha amabilmente contestato parte di un mio precedente articolo suggerendomi “vai su MSC (magari con IP USA e non italiano) o su Veraclub e vedrai che il classico prospetto prezzi per data/sistemazione/pax è roba vecchia: lo yeld funziona anche lì, il prezzo è dinamico e il catalogo coi prezzi - giustamente - si stampa solo per le foto”.

Lo ringrazio perché non ero al corrente di questa innovazione che, se debbo ragionare sulla questione dell'IP, si sviluppa su mercati differenziati, seguendo una logica di compatibilità con i recenti strumenti informatici.

Così, bonariamente, osservo che il mercato italiano, e nella fattispecie la rete agenziale, sarebbe un po' ritrosa rispetto all'utilizzo delle tecnologie non cartacee in sostituzione della depliantistica, oltre che resistente al cambiamento in generale.

Per tutta risposta l'amico Gentile mi lancia un ulteriore suggerimento: “sarebbe meglio che tu guardassi a chi di anni ne ha 30, non 60”.

Ed eccoci, allora al punto cruciale.

Il mondo del turismo organizzato è, tuttora, governato da Neanderthaliani come me: presidenti di Associazioni di categoria e titolari di imprese di lungo corso non sono quasi mai appartenenti alla Generazione Z, e da bravi Neanderthaliani guardano alle innovazioni suggerite dai Sapiens con moderato sospetto in virtù della crescente difficoltà all'adattamento che ogni generazione sviluppa dopo avere superato la medietà.

Tra i Neanderthaliani, però, vi sono soggetti brillanti, gente che a suo tempo ha sovvertito le usanze precedenti e non smette di curiosare, ficcanasare, esplorare ed entusiasmarsi rispetto alle possibilità offerte da ciò che definiamo “nuovo”.

Il difetto originale dei Neanderthaliani è che si avvicinarono, al loro tempo, a questo mondo per motivazioni e con strumenti oggi entrambi superati.

Per governare una baracca agenziale oggi non serve tanto la geografia quanto l'informatica, non la tecnica turistica ma la competenza nella comunicazione, non il calcolo del more distant point ma il codice del consumo e le clausole assicurative contrattuali.

I Sapiens che incombono sulla scena sono dimentichi del passato, ignorano la storia del turismo (che in effetti ha ormai importanza relativa) e come tutte le nuove generazioni reinventano il mondo, o si illudono di poterlo fare, ma sanno smanettare dignitosamente, vivono immersi in quella tecnologia che li ha amorevolmente cresciuti e che ai Neanderthaliani pare così poco attraente.

Temo però che a lasciar fare alla tecnologia la tecnologia stessa prenda il sopravvento e che l'IA libera di agire costruisca itinerari e programmi, realizzi siti e accordi, rintracci clienti e canalizzi le offerte superando d'un balzo i pur entusiasti Sapiens, concentrando in poche e avidissime mani quel pubblico bene che si chiamava Mercato.

L'IA è come il nucleare: può produrre energia o devastare il pianeta, dipende da come la si usa.

Se le Major del turismo utilizzano i sistemi dinamici e l'IA nei rapporti col mercato diretto ben poco resterà a disposizione della platea distributrice, fatto salve le residue frange di clienti a loro volta neanderthaliani.

Accadrà allora al Turismo ciò che è occorso alla Musica, che ha perduto l'Armonia mantenendo prevalentemente la ritmica sincopata.

Ma a quel punto saranno i Sapiens, ormai superati dal loro proprio tempo, a doversi preoccupare.



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