Errare è umano, perseverare diabolico. La situazione economica della cosiddetta “filiera” del turismo organizzato sembra incrinata ma la problematica è di maggiore portata.
Si continuano a fare le stesse cose, come un disco rotto, come trent'anni fa.
Si continuano a proporre le stesse méte, gli stessi itinerari, le stesse destinazioni, e lo si continua a fare nel medesimo modo rispetto a trent'anni fa.
Nel frattempo il mondo è cambiato, si è trasformato completamente.
La “disintermediazione” è la parola d'ordine per le imprese che desiderano disporre di autonomia gestionale e marginalità operativa sufficiente: il problema non è “internet” ma l'appesantimento dei costi derivanti dalla filiera così come ora è organizzata.
Internet è solo un immenso imbuto, un raccoglitore di Domanda che viene canalizzata verso l'Offerta che sa meglio posizionarsi all'interno del Canale di Vendita.
La Domanda ricerca, giustamente, la Convenienza a parità di Prodotto e quando possibile evita l'intermediazione o si affida alla Grande Distribuzione che, per dimensioni, offre proposte convenienti, su un ventaglio rispetto di prodotti e di marchi, rispetto al piccolo distributore.
Tutto ovvio, tutto addirittura banale.
Chi può, chi produce grandi numeri, va a cercarsi il mercato direttamente online.
Lo stesso fa chi offre servizi selettivi e particolari: dialoga con la sua nicchia direttamente, senza intermediari.
È accaduta la stessa cosa alla musica e all'editoria. Persino la grande industria cinematografica ha modificato radicalmente forma e struttura distributiva, e non si vede perché per il Turismo non debbano valere i medesimi principi che sono principi Economici, non il frutto della passione.
Le soluzioni ci sono, e basta guardare bene agli elementi che ho indicato poco sopra per vederle.
Le ADV devono diventare DTO (Distribuzione Turistica Organizzata) e fare cartello all'interno di un raggruppamento che individui pochissimi fornitori aggregati. La DTO divenga quell'Imbuto che, anche grazie ai Travel Consultant, acquisisce il Mercato della Domanda e lo canalizza.
È la più ovvia Integrazione Verticale di cui si possa parlare, attualmente accennata da alcuni ma poco significativa nella relazione tra Brand del Gruppo e Mercato, attività sulla quale non si investe abbastanza.
Le ADV/DTO devono imparare a gestire bene i sistemi di CRM (Customer Relationship Management) che consentono di segmentare l'utenza acquisita per Motivazioni e Interessi, sviluppando proposte in termini di direct marketing piuttosto aggressivo: vinceranno quelle capaci di specializzarsi su specifici segmenti di utenza con relativi portafogli motivazionali.
I viaggi si vendono a rate come tutti gli altri prodotti in circolazione: auto, quadri, arredamenti, materassi, frigoriferi e televisioni (e adesso anche i voli). E l'offerta rateale va evidenziata al massimo non solo con pezzi di carta in vetrina, ma attraverso messaggi, whatsapp, email e comunicazione sui Social.
Esistono consistenti bacini di attività trascurati: la convegnistica, il turismo degli eventi, l'attività di PCO, l'immensa greppia della terza età, le associazioni sportive e culturali (chi organizza tour guidati sui luoghi in cui sono stati girati famosi film?).
La carta stampata, quella dei Giornali, è cambiata, le informazioni si ricevono con altri Media e le Edicole, nella gran parte, chiudono.
Alcune Edicole, però, si specializzano, qualcuna in Fumetti altre in Libri Usati, e non solo resistono ma addirittura rilanciano. Da quelle si può solo apprendere qualcosa.
Per concludere: non è vero, nel caso del Turismo, che “repetita iuvant”: continuare a fare le stesse cose come si è “sempre fatto” significa suicidarsi economicamente e operativamente.
Ma si può vivere anche bene reintepretando la propria funzione e attività.

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