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LA NECESSITA' DELL' ANNUARIO (e della trasparenza)

  • Immagine del redattore: gilberto borzini
    gilberto borzini
  • 19 mag
  • Tempo di lettura: 2 min

5466 dettaglianti, 601 operatori e 259 ricettivisti: questi i dati numerici che emergono digitando “annuario delle agenzie di viaggio” su Google, qwery in cui emerge, ovviamente, l'annuario pubblicato da sempre dal periodico L'agenzia di viaggi oggi di proprietà Editoriale 3.0 .

Una ricerca diversa può essere operata attraverso il sito infotrav.it che fa capo al Poligrafico dello Stato che però, ad una prima sommaria ricerca, risulta non proprio aggiornato, e mi si passi l'eufemismo.

Cerco sul sito MAAVI.it gli associati per regione, ma dopo l'inserimento di una decina di CAP diversi non ottengo alcun risultato proprio nel senso che ad ogni CAP inserito il sistema risponde “nessun risultato trovato”.

Cerco allora gli associati AIAV sul relativo sito associativo, ma qui non appare neppure la possibilità di una simile ricerca.

Eppure credo (ma è personalissima opinione) che sarebbe di grande opportunità per le Associazioni facilitare l'accesso ai dati relativi ai propri associati (essenzialmente Ragione Sociale e indirizzo) sia per dimostrare la loro effettiva penetrazione nel settore, frutto di competenza e validità dell'offerta, sia per consentire a soggetti terzi di definire proposte mirate all'utenza associata.

Questo, a quanto pare, non accade o forse sono io incapace di risalire ai dati.

Ma se la ricerca non dà esito, allora viene il dubbio che alcuni dati espressi informalmente dalle relative associazioni, FIAVET inclusa, non siano adeguatamente aggiornati, soprattutto se confrontati con quelli affermati dall'Annuario.

Il fatto è che se si chiedono a gran voce trasparenza e correttezza ai fornitori forse sarebbe necessario manifestare per primi trasparenza e correttezza pubblicando i dati aggiornati delle diverse associazioni, ognuna delle quali vanta competenze specifiche e differenziate e agisce diversamente sulle aspettative delle singole agenzie associate.

Diversamente si potrebbe indurre i malpensanti a ritenere che i dati sbandierati possano non essere effettivi o completi, il che potrebbe generare incertezze in materia di rappresentatività del settore.




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