Se riteniamo che l'Ambiente (e le energie) siano argomento primario, tutto il resto diviene secondario, comprese le domeniche "turistiche" delle famigliole che affollano i parchi acquatici, famigliole per le quali sono sempre esistiti boschi,, colline, laghi, fiumi e torrenti, per non dire delle coste marine.
Più in generale "oso affermare" che o le forme del Turismo sono Sostenibili, ovvero rispettose dell'Ambiente, della Natura, delle Culture locali e delle tradizioni e delle Economie territorialmente determinate, oppure devono essere evitate/limitate e persino, in casi estremi, proibite.
I danni ambientali e sociali determinati dal Turismo sono di gran lunga superiori ai cosiddetti benefici, ovvero i guadagni di un segmento assai ristretto di soggetti, generalmente intendendo tra questi gli "imprenditori" turistici.
Per me l'Ambiente viene prima del Profitto, anche perché senza Ambiente non c'è né vita né umanità, e se in funzione del Profitto si deteriorano o si negano le fonti essenziali per la presenza, la permanenza e lo sviluppo della Vita, allora ben venga la proibizione di ciò che, in nome del profitto, crea danno alla collettività.

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